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4CHIACCHIERE su Cristoforo Colombo

Ottobre 2021
Questo scritto è complementare al video nella sezione AERIAL di questo sito alla voce “Piacenza-Bettola: la torre di Cristoforo Colombo”.

Nella cultura popolare si ha l'idea di Cristoforo Colombo come quella di un grande personaggio italiano che visse nel periodo rinascimentale, volle attraversare l’oceano per scoprire una via nuova, più corta, per raggiungere le Indie, ma trovò un territorio misterioso e favolosamente ricco, l’America.
Negli ultimi tempi, in alcuni luoghi, l’immagine di Cristoforo si è trasformata in senso negativo per aver dato inizio allo sfruttamento delle popolazioni native, gli indios; recentemente si è avuto notizia che in varie città degli Stati Uniti, durante violenti momenti di protesta popolare, si è arrivati addirittura al danneggiamento o alla distruzione di monumenti a lui dedicati.



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Cercare informazioni

Molte cose su Cristoforo Colombo sono sconosciute, molte sono incerte. Numerosissimi sono i documenti quali lettere, biografie, monografie, diari, atti notarili che nel tempo sono stati scritti sulla sua vita ed i suoi viaggi. Negli scritti a lui relativi sono tanti i termini dubitativi del tipo si dice, hanno detto, secondo gli scritti di…; le traduzioni di molti documenti sono attribuite ad interposta persona e sono in una lingua diversa da quella con la quale furono scritti gli originali; da qui sorgono incertezze e dubbi sulla veridicità delle notizie fornite. Gli studiosi di Cristoforo Colombo dicono che le fonti informative di riferimento che lo riguardano, allo stato attuale, sono gli scritti di Bartolomé de Las Casas e di Fernando figlio di Colombo.
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Bartolomé de Las Casas, religioso spagnolo, missionario, difensore dei nativi americani.
Fernando, figlio di Cristoforo Colombo.
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Luogo e data di nascita

Molte località si contendono l’essere il luogo di nascita di Cristoforo Colombo: sono in Spagna, Portogallo, Polonia, Francia; in Italia le località sono numerose; si è anche sostenuta la sua origine ebraica per parte di madre. Cristoforo e le persone a lui vicine non hanno lasciato informazioni sulla sua origine, sembra quasi che sia stata tenuta nascosta. Origine troppo modesta?
Non si è certi neppure della sua immagine.
In ogni caso, c’è una ipotesi che sostiene le origini piacentine della sua stirpe, dalle nostre parti, in località Pradello nel comune di Bettola in provincia di Piacenza.
A lato l'immagine della torre di Cristoforo Colombo che la tradizione locale sostiene sia stata la casa della sua famiglia.

Nel seguito ci si sofferma su alcuni momenti che hanno caratterizzato la sua vita.
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Torre Colombo a Pradello nel comune di Bettola in provincia di Piacenza.
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Un figlio intelligente

Di Cristoforo Colombo si conosce con certezza la data di morte ma, come detto sopra, non sono certi la data ed il luogo di nascita.
Il canonico piacentino Pietro Maria Campi, nella su opera monumentale “Dell’Historia Ecclesiastica di Piacenza” (pubblicata dopo la sua morte tra gli anni 1651 e 1662) scrive[1]:
“Domenico Colombo, padre di Cristoforo, possedeva terreni nel territorio piacentino, in val Nura (n.d.r. odierna val Nure) a Pradello; non potendo occuparsi allo stesso tempo della loro cura e delle attività che aveva a Genova, era marinaio e ogni tanto effettuava viaggi su navi (legni) genovesi, decise di affittarli ad un certo Bertone de'Dozij abitante a Pradello; fu stipulato in proposito nel 1443
(5 Aprile) un contratto di affitto perpetuo per 80 lire piacentine all’anno da un notaio di Piacenza da corrispondere a Domenico o, in caso di sua morte, agli eredi o discendenti.
Domenico Colombo era consapevole dell’intelligenza del figlio Cristoforo e si occupò della sua educazione fin da piccolo; ad un certo punto lo allontanò dalla val Nura, a causa di violenze dovute alle discordie ed alle risse che frequentemente avvenivano tra gli abitanti, e lontano da Piacenza, sede a quel tempo di violenze effettuate dai soldati di Francesco Sforza e di tumulti degli stessi cittadini. Per queste ragioni Domenico mandò il figlio a Pavia dove Cristoforo apprese nozioni di cosmografia, astrologia e geometria”
.

Passa il tempo; il padre di Cristoforo si trasferisce con la famiglia a Genova e qui esercita attività di commercio.
Cristoforo viaggia molto per mare per i suoi commerci, per quelli del padre ed anche per altri; in Liguria trascorre sempre meno tempo. Nel 1480 sposa Filipa Moniz Perestrello nobile portoghese di origine piacentine. Nel 1485 è in Spagna, da qui inizia il desiderio ossessivo di attraversare l’oceano Atlantico verso ovest.
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Mappa di Robertson[9]
Sono indicate al tempo della scoperta dell'America:
- in verde le terre conosciute
- in rosso le terre probabilmente conosciute
- in azzurro i mari conosciuti
- in bianco tutto ciò che era sconosciuto
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Un geografo mercante[2]

Nel 1474 il fiorentino Paolo Dal Pozzo Toscanelli, mercante ed esperto in astronomia, scriveva circa rotte oceaniche al canonico di Lisbona Fernando Martins allo scopo d’informare in merito Giovanni II, re del Portogallo, che a sua volta era interessato a nuove vie verso le Indie: “c’è una via più breve a ponente, attraverso l’oceano”. Cristoforo viene a conoscenza di questo scritto e contatta Toscanelli; tra i due inizia un rapporto molto interessato. Toscanelli risponde a Cristoforo Colombo e gli scrive dal Portogallo:
“Sono consapevole del tuo grande desiderio di voler passare là dove nascono le specierie (le spezie), pertanto ti invio la copia di un’altra lettera che giorni fa scrissi ad un mio amico al servizio del re del Portogallo … e ti mando un’altra carta di navigazione simile a quella che mandai a lui che soddisferà le tue domande”.
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Effigie di Paolo Dal Pozzo Toscanelli - Firenze, S.Croce.

Toscanelli[10]: oceano Atlantico, la reale collocazione delle Americhe (in azzurro chiaro) con sovrapposti i presunti territori delle Indie, Catai e Cipango derivati dalla mappa di Martin Behaim cartografo, navigatore, astronomo tedesco che visse ai tempi di Colombo.
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Soldi

Cristoforo si convince della possibilità di raggiungere le Indie navigando verso ovest, cioè in direzione opposta alle rotte abituali; trascorreranno diversi anni prima di riuscire a procurarsi le risorse finanziarie necessarie alla realizzazione del viaggio attraverso l’oceano con una nuova via. Riuscì nel 1492 a convincere Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, reali di Spagna, a sponsorizzare il viaggio; la casa reale spagnola finanziò in parte le spese, la rimanenza la procurò Cristoforo che pretese ed ottenne i titoli di vice re e governatore delle terre che sarebbero state scoperte. Diventerà nobile e lo saranno anche i suoi discendenti. Per il viaggio fu stanziata la cifra di circa 2.000.000 di maravedis. È stato stimato[3] che 1 maravedis nell’anno 1492 equivalesse a circa 0,26 € e che gli equipaggi delle navi furono pagati come sotto riportato:
persone di equipaggio  paga mensile in maravedis
comandanti e piloti  2000
marinai abili  1000
marinai ordinari e mozzi    666

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Per curiosità, 1 secolo dopo la scoperta dell’America, quando erano numerosi i viaggi attraverso l’oceano Atlantico, il potere d’acquisto[4] del maravedis era:

reddito minimo settimanale
della classe media

  1450
27 kg di grano    350
3,8 lt di olio di oliva    200
manodopera specializzata
al giorno

      80
1 pollo primaverile      50
1 bottiglia di vino      15
220 gr. di pane        4
1 mela cotogna        1

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Il viaggio

Il viaggio verso le Indie fu realizzato con 3 caravelle, navi di progettazione portoghese[5] resistenti, con buona capacità di trasporto merci, veloci e manovrabili; la caravella era un tipo di imbarcazione dotata di due o tre alberi con vele triangolari o quadre, erano lunghe dai 18 ai 27 mt, di peso variabile la maggior parte pesava circa 60 ton. La partenza avvenne il 3 agosto 1492 da Palos de la Frontera, coste atlantiche nel sud della Spagna. Si riportano alcuni passi tratti dalla trascrizione del diario del primo viaggio[6]; il documento originale è andato perduto, le informazioni provengono da Bartolomé de Las Casas vescovo cattolico spagnolo e dal figlio Fernando Colombo.

Venerdì, 3 Agosto
Partimmo il Venerdì 3 agosto del 1492, dalla barra di Saltés alle otto del mattino. Andammo con forte vento di mare fino al tramonto verso sud sessanta miglia, che sono 15 leghe; quindi a sud-ovest e a sud quarta di sud-ovest, che era la rotta per le Canarie.


Domenica, 9 Settembre
Andò quel giorno per 15 leghe, e decise di contarne meno di quelle coperte, di modo che se il viaggio fosse risultato lungo la gente non avesse a spaventarsi o a perdersi d’animo. Di notte percorse centoventi miglia, dieci ogni ora, che fanno 30 leghe. I marinai governavano male, declinando sulla quarta di nord-ovest e anche sulla mezza quarta, e per questo l’Ammiraglio piú e piú volte li redarguí.


Mercoledì, 10 Ottobre
Navigò a ovest-sud-ovest. Percorsero dieci miglia ogni ora e a tratti 12 e talora 7 e, fra il giorno e la notte, 59 leghe. Agli uomini ne notificò non piú di 44. A questo punto, la gente lo aveva in grande dispetto, era allo stremo e si lamentava del lungo viaggio. Ma l’Ammiraglio tutti rincuorò come meglio poté dando loro buona speranza dei guadagni che ne avrebbero potuto ricavare; e aggiungeva che era vano lamentarsi, ché lui era venuto alle Indie e avrebbe seguitato fino a trovarle con l’aiuto di Nostro Signore.


Venerdì, 12 Ottobre
... giunsero a una isoletta dei lucayos che nella lingua degli indigeni era detta Guanahaní. Videro quindi gente nuda, e l’Ammiraglio scese a terra con la barca armata, e Martín Alonso Pinçón e Viceinte Anes, suo fratello, che era capitano della Niña. L’Ammiraglio dispiegò la bandiera reale e i capitani due bandiere con una croce verde, che l’Ammiraglio aveva su ogni nave quale insegna con una F e una I, da un lato e una dall’altro della croce, e a sormontare ogni lettera una corona. ….


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Replica della caravella Santa Maria[11] utilizzata da Cristoforo Colombo nel primo viagggio.

Rotta seguita nel primo viaggio da Colombo[11]

Carta portolano_di Albino de Canepa_1489[12], è una carta di navigazione di cui poteva disporre Cristoforo Colombo.
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Il dossier Bobadilla[7]

Anni fa fu scoperto dall'archivista Isabel Aguirre nell’archivio storico reale della città di Simancas in Spagna un importantissimo documento, successivamente analizzato dalla storica Consuelo Varela, che mostra un'immagine poco conosciutadi Cristoforo Colombo.
Il documento tratta dell’inchiesta a cui venne sottoposto Cristoforo, a seguito del suo operato nelle terre scoperte al di là dell’oceano, e che portò alla sua condanna e prigionia. Nel seguito una brevissima sintesi relativa a questa vicenda.
Dopo essere stati scoperti i nuovi territori dovevano essere governati; le malattie, le forti privazioni, la fame, in alcuni casi l’ostilità dei nativi, l’assenza di prospettive positive per moltissimi coloni resero ben presto molto difficile il controllo dei territori scoperti. Le modalità severe e violente che Cristoforo Colombo, in qualità di vice re e governatore, mise in atto per il controllo della situazione causò nel tempo forti malcontenti ed addirittura rivolte nelle popolazioni native, nei coloni, ed anche tra i propri uomini.
Di tale stato di cose furono messi al corrente i reali di Spagna che, probabilmente convinti dall’eccesso di potere esercitato da Cristoforo, inviarono nell’estate dell’anno 1500 per un’inchiesta il comendador Francisco de Bobadilla, cavaliere appartenente all’ordine religioso e militare di Calatrava.
Secondo Cristoforo le responsabilità che gli venivano attribuite nel governo dei territori erano sostanzialmente tre:
1.impadronirsi dei territori scoperti per poi allearsi con un principe straniero;
2.nascondere ricchezze;
3.non volere che i nativi si convertissero al cristianesimo.
A seguito di questa inchiesta a Cristoforo furono sequestrati tutti i beni, fu destituito dagli incarichi di governo, imprigionato e condotto in Spagna, nel novembre dello stesso anno, dove giunse con i suoi fratelli Giacomo (in Spagna era chiamato Diego) e Bartolomeo; poco dopo, in dicembre, Cristoforo fu ricevuto dai reali di Spagna. In questo incontro Colombo riuscì a convincerli della propria buona fede nella gestione complessiva dei territori del nuovo mondo: ricevette il perdono, rientrò in possesso dei suoi beni, rimase Ammiraglio del mare oceano ma non gli venne rinnovato l’incarico di vice re e governatore.
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La storica spagnola Consuelo Varela[14]

Archivio reale spagnolo di Simancas[13]
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Fustigazioni e taglio della lingua[8]

Tratto dal dossier di cui in bibliografia, si riporta un caso delle testimonianze prodotte dall’inquisitore Bobadilla contro Colombo durante il processo - inchiesta:
“Il testimone Francisco de Sesé dice che l’ammiraglio ordinò la fustigazione di una donna, in groppa ad un asino, nuda, a Isabela; e la frustarono perché aveva detto di essere incinta e si scoprì che non era vero;
a un’altra perché aveva parlato male dell’Ammiraglio e dei suoi fratelli, tagliarono la lingua e il male che aveva detto fu che suo padre -dell’Ammiraglio- era stato tessitore e i suoi fratelli apprendisti”
.

Per concludere
Cristoforo Colombo è stato soprattutto un grande uomo di mare, un eccellente navigatore. Ha usato il grande coraggio e la pronta intelligenza di cui era dotato per ottenere quello che voleva e quello che intuiva. Non è stato però altrettanto positivo nella gestione del potere che gli era stato attribuito, si è rivelato un modesto amministratore, crudele ed inflessibile con gli oppositori, come del resto pare fosse il diffuso modo di governare in quei tempi.
Probabilmente i territori del nord America furono scoperti da altri prima di Colombo, a lui però l'importanza fondamentale di averne riportato conferma e notizie ai potenti del tempo.
Cristoforo è morto in Spagna a Valladolid nel maggio del 1506.
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   Bibliografia:
[1] Campi P. M., “Dell’ Historia Ecclesiastica di Piacenza”, ristampa TIP.LE.CO, Piacenza, 1995 vol. 3 p. 230
[2] Busi G. “Cristoforo Colombo Il marinaio dei segreti” Mondadori, Milano ed. I 2020 p. 43-44
[6] “Diario di bordo di Cristoforo Colombo Diario del primo viaggio”, Gli scritti, Einaudi, Torino 1992
[7] C. Varela, “Inchiesta su Cristoforo Colombo, Il dossier Bobadilla”, edizione e trascrizione di Isabel Aguirre, Fratelli Frilli editori s.r.l., Genova, 2008
[8] Ibidem p.241

   Webgrafia:
[3] https://economics.stackexchange.com/questions/37467/in-todays-money-what-was-the-value-of-a-1492-spanish-maraved%C3%AD ultima consultazione il 06/10/2021
[4] F. R. Velde, W.E. Weber "Fiat Money in 17th Century Castile 1st version, July 1997. Revised, May–Oct 2000." Tratto da https://www.researchgate.net/publication/267848230 ultima consultazione il 03/10/2021
[5] da https://gmshipmodelling.com/2019/10/23/le-tre-caravelle-di-cristoforo-colombo/ ultima consultazione 04/10/2021
[9] https://www.loc.gov/maps/?fa=segmentof:g3701sm.gct00077/&q=robertson+columbus+sailed&st=galleryultima consultazione 04/10/2021
[10] https://www.ilam.org/index.php/noticias/articulos-destacados/item/1614-toscanelli-mapa ultima consultazione 03/10/2021
[11] https://it.wikipedia.org/wiki/Viaggi_di_Cristoforo_Colombo ultima consultazione 15/10/2021
[12] https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Portolan_chart_by_Albino_de_Canepa_1489.jpg ultima consultazione 15/10/2021
[13] https://www.cristoforocolombo.com/..../attachment/simancas-archivo-general-de-simancas/ ultima consultazione 20/10/2021
[14] https://www.google.com ultima consultazione 20/10/2021







































































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